Ogni titolare di una piccola attività si trova talmente immerso nella routine del suo lavoro da non avere quasi mai il tempo per fermarsi e riflettere.
I lavori da seguire, i clienti da rincorrere, le tasse e la burocrazia, la gestione del personale, i rapporti con banche e fornitori; il 99% del tempo di un piccolo imprenditore se ne va via in questo modo.
Tutto ciò fa sì che eventuali errori che in fin dei conti, chi più chi meno, tutti noi commettiamo, non vengano alla luce e si continui ad andare avanti senza porvi rimedio.
Spesso questi errori non solo rendono difficoltoso l’operato del titolare di una piccola attività, ma ostacolano la crescita della stessa.
Saper riconoscere questi errori e scoprire come porvi rimedio può rappresentare la mossa rivoluzionaria per far decollare la tua attività.
Pertanto, prenditi mezzora di tempo e prova a ragionare a mente fredda, cercando di capire se anche anche tu stai commettendo i 7 errori che ostacolano l’80 % delle piccole attività italiane.
Ti ho elencato questi errori, che conosco bene perché li ho commessi più volte anche io, con l’umiltà di suggerirti delle soluzioni possibili.
Non tutte saranno applicabili al tuo caso e alla tua attività ma la maggior parte di queste soluzioni possono essere riprodotte anche da te. Con un po’ di impegno e l’ausilio degli strumenti giusti.
Errore n.1: Lavorare troppo
La maggior parte delle attività italiane è formata da una sola persona. Molte altre seguono lo schema: titolare – un dipendente. Raramente le piccole attività sono strutturate in modo che all’imprenditore sia concesso di concentrarsi sulle attività strategiche. Il titolare della ditta è la persona che fa il preventivo, che acquista i materiali, che realizza il lavoro, produce la fattura e poi va in banca a parlare con il direttore per trattare le condizioni degli affidamenti.
Un po’ troppe cose, non credi?
Certo, lo fai perché è necessario. Perché è giusto così. Perché hai una famiglia da mantenere e un mutuo da pagare. E perché, in fin dei conti, non hai scelta.
Ma sei proprio sicuro di non avere scelta?
Io sono convinto che ci sia, per tutti o quasi, la possibilità di lavorare in modo diverso.
Ti è mai capitato di rifiutare dei lavori perché non hai il tempo per realizzarli?
O di dover rinunciare ad implementare una soluzione tecnica più all’avanguardia perché non hai il tempo (e le energie) per seguire corsi di aggiornamento o, semplicemente, per informarti meglio?
O, ancora, di non guadagnare neanche un euro per settimane perché, purtroppo, hai avuto un problema di salute?
Infine, hai mai quella sgradevole sensazione di arrivare a casa stanco, arrabbiato, deluso per qualcosa che ha a che fare con la tua attività professionale, mentre i tuoi figli avrebbero bisogno di passare più tempo con te? O di non essere in grado di dedicare alla tua compagna di vita le attenzioni che merita, le stesse di quando vi siete innamorati?
Sono sicuro che ti è capitato. E se non ti è capitato, probabilmente ti capiterà.
Se la tua attività non ti lascia spazio per dedicarti ad essa con un approccio da imprenditore, ossia per:
- studiare le innovazioni tecnologiche;
- progettare un sistema per avere più clienti;
- migliorare il prodotto o servizio che vendi;
allora c’è qualcosa che non va.
Non stai operando da imprenditore ma da dipendente della tua attività.
Quando hai aperto la tua attività non hai creato un’impresa ma ti sei costruito un lavoro.
Se la routine quotidiana del tuo lavoro non ti lascia spazio per dedicarti alle decisioni strategiche della tua attività, allora devi cambiare prospettiva.
L’imprenditore, a differenza del dipendente della sua attività, si occupa di:
1. Selezionare e formare collaboratori e dipendenti;
2. Studiare nuovi prodotti o miglioramenti di quelli già in vendita;
3. Conquistare nuovi clienti.
Ovviamente, nella realtà dei fatti pochi hanno la fortuna di potersi occupare solo di queste 3 fondamentali fasi.
Non sto quindi sostenendo che, da domani, non dovrai più coordinare la sala se hai un ristorante, montare personalmente un condizionatore se sei un installatore o servire i clienti in coda se hai un negozio.
Se dicessi questo, avresti ben ragione a etichettare questa guida come “una cazzata” e tornare a occuparti di cose serie.
Io per primo, se è il caso, spazzo il pavimento del mio ufficio o rispondo alle email dei miei clienti anche solo per fornire semplici informazioni. Anche io non posso dedicarmi al 100% agli aspetti strategici della mia attività. Ci sono cose che non si possono delegare e altre che, purtroppo, ancora non sono riuscito a far funzionare senza la mia presenza.
Però ho intenzione di risolvere questo problema. Ho intenzione, nei prossimi mesi, di fare in modo che io mi possa occupare perlopiù delle decisioni strategiche che riguardano la mia attività, ossia i 3 punti elencati poche righe sopra.
I motivi per cui dovresti farlo anche tu sono molteplici ma te li riassumo in pochi punti:
- Perché guadagneresti di più
- Perché la qualità del tuo lavoro migliorerebbe
- Perché potresti avere più tempo da trascorrere con i tuoi cari.
Guadagneresti di più perché ti libereresti di ciò che, ad oggi, ostacola maggiormente la crescita della tua azienda:
se sei tu che svolgi materialmente tutti i lavori, il tuo guadagno è limitato al numero di ore che puoi dedicare al lavoro.
Quante ore lavori, ogni giorno? 8? 10? 12?
Quanti clienti riesci a seguire, quanti lavori riesci a svolgere, durante quelle ore?
E quanti giorni alla settimana lavori? 5? 6? 7?
Esistono dei limiti temporali, e fisici, che ostacolano la tua crescita.
Spesso, quando dico ai miei clienti di dedicarsi alla ricerca di nuovi potenziali clienti, essi mi dicono che sarebbe inutile perché tanto non avrebbero il tempo di seguirli tutti.
E’ ovvio. Se i giorni della settimana sono 7 e le ore sono 24, e ogni tanto occorre anche dormire e stare con la propria famiglia, è evidente come, da solo, tu non possa fare di più.
Pertanto, il tuo limite è questo. Più di una certa cifra, non potrai guadagnare. Se avrai problemi di salute, durante la convalescenza non guadagnerai. Nel frattempo, tasse, spese, mutuo, vitto e svaghi rappresenteranno spese ineludibili. E se dovesse capitarti una disgrazia, e Dio non lo voglia… meglio non pensare a cosa ne sarebbe della tua famiglia.
Qual’è il modo per rimuovere questo ostacolo? Come evitare di commettere l’errore di lavorare troppo?
Imparando a delegare le attività meno qualificanti e cercando dei collaboratori validi. Collaboratori che possono anche non essere dei dipendenti (come ti ho detto, sono anche io un piccolo imprenditore come te e quindi so che assumere personale, in Italia, può portarti dritto dritto verso il fallimento…) ma colleghi, magari più giovani, con partita IVA.
Trovando tanti nuovi clienti. Fai in modo di sottrarti all’equazione: tot ore lavorate = tot euro guadagnati. Fa in modo di poter realizzare molti più lavori, facendoli, se è il caso, svolgere anche ad altre persone. A ditte che lavorano in subappalto o a semplici lavoratori con partita IVA.
Guadagnerai di più e potrai dedicarti alle decisioni strategiche della tua attività. Probabilmente, avrai anche più tempo da dedicare alla tua famiglia.
Il tutto sta nel trovare nuovi clienti per poter sostenere un’organizzazione diversa del tuo lavoro. Ma di questo parleremo tra breve.
Prima di leggere il secondo errore, che ne dici di cliccare sul pulsante qui sotto per ripagare il mio impegno? Grazie mille davvero!
Errore n. 2: Ragionare da consumatore e non da produttore. Non investire nella tua attività o farlo in modo sbagliato.
Un tipico errore che commettono tutti i piccoli imprenditori è quello di prendere decisioni relative alla propria attività con gli stessi criteri di quando lo fanno nella vita personale.
Si può essere oculati o dissennati economicamente per quanto riguarda la vita quotidiana, ma quando si deve decidere un acquisto o un investimento che riguarda la propria attività, i criteri che ci devono guidare sono differenti.
Ti faccio qualche esempio per farti capire cosa intendo. Se devo decidere di acquistare un nuovo PC per la mia abitazione posso lasciarmi guidare dai miei parametri da consumatore. Posso scegliere quello più economico o quello più potente, a seconda delle esigenze che ritengo di avere o della disponibilità economica. Quando però devo scegliere il PC con cui lavorare devo ragionare in modo diverso. Con i software che utilizzo abitualmente, di che tipo di PC ho bisogno? Stabilito questo, allora potrò anche scegliere il più economico o il più caro tra quelli che soddisfano i miei bisogno professionali.
Se devo acquistare un software per il foto-ritocco per assecondare la mia passione per la fotografia, posso anche farmi scoraggiare dal prezzo elevato e optare per un software meno potente ma gratuito. Se, invece, per lo svolgimento della mia attività devo acquistare un software che semplifica alcune procedure oppure mi consente di sviluppare nuovi prodotti, allora non mi posso certo far scoraggiare dal costo!
O, ancora, se ho la passione per il buon vino, potrei rimandare la frequentazione di un corso da sommelier visto il costo piuttosto elevato. Se, invece, scopro l’esistenza di un corso di aggiornamento importante per la mia professione, devo fare in modo di frequentarlo, indipendentemente dal costo (approfondiremo questo discorso nel prossimo capitolo).
Nella vita di tutti i giorni si può non badare a spese oppure prestare attenzione ad ogni singolo euro che si spende: sono scelte personali insindacabili. Nella vita professionale, invece, bisogna ragionare in modo differente. Questo servizio o prodotto che dovrei acquistare, è utile? Mi consente di risparmiare tempo o denaro? Rende possibili nuove soluzioni per i miei prodotti? Risolve un problema? Se si, dopo quanto tempo la mia attività è in grado di smaltirne il costo? I benefici che ne ricaverei nel medio-lungo periodo, sono superiori al costo immediato che devo sostenere?
La scorsa estate, durante il periodo di maggiore caldo e afa, ho scoperto l’esistenza di centri estetici e di studi dentistici privi di impianti di aria condizionata.
Riflettiamo assieme: davvero per uno studio dentistico o per un centro estetico, spendere 3.000 euro per un impianto di aria condizionata rappresenta una spesa insostenibile? Ovviamente, no. A casa propria i titolari di quelle attività possono anche decidere di trascorrere al caldo quei 10 giorni l’anno che caratterizzano la stagione estiva. Nei locali in cui svolgono le loro attività, no.
A casa propria, il titolare del centro estetico o il dentista può pensare: “il caldo è insopportabile solo per 10 giorni l’anno. Posso sopravvivere”. Ma non può applicare lo stesso concetto nel suo lavoro. Non può imporre ai suoi clienti la stessa sopportazione del caldo che si auto-impone a casa propria.
Anche perché buona parte dei clienti di quel centro estetico e dei pazienti di quello studio dentistico sono ormai degli ex clienti. Nessuno accetta di passare un’ora a farsi trapanare i denti sudando all’inverosimile e guardando il dentista che si asciuga il sudore ogni 30 secondi.
Errore n. 3: Non avere un sito internet o averne uno inutile
La prima cosa che faccio, quando devo comprare un prodotto o un servizio, è cercare informazioni su internet. E questo non solo quando ho in mente il prodotto ma non so chi potrebbe vendermelo. Faccio questo anche quando ho già un paio di nominativi di ditte o marche che vendono il prodotto o servizio.
Cerco, innanzitutto, il loro sito ufficiale. Per conoscere la loro ubicazione. Per inviare un’email con la richiesta di informazioni. Per avere un’idea del loro modo di lavorare. Inconsapevolmente, valuto la professionalità di un’attività dal suo sito web.
Un’attività che:
- non ha un sito web;
- ha un sito brutto;
- ha un sito non aggiornato;
- ha un sito inutile;
mi fa una brutta impressione. E non solo a me. E se pensi: “ma non tutti comprano su internet!” hai ragione, ma stai sbagliando completamente approccio.
E’ vero, oggi, in Italia, meno del 5% delle vendite avviene online. Però il 70% delle decisioni di acquisto avvengono proprio online!
La gente si informa su internet. Valuta le varie attività. Le contatta. Poi, certo, alza il telefono e chiama oppure viene a farti visita in negozio o in ufficio. Però arriva DOPO aver cercato informazioni su internet.
In alcuni settori, come quello delle auto, le percentuali sono ancora più alte. L’ultima volta che hai comprato un’auto, nuova o usata, hai preso informazioni su un giornale, sei andato a chiederle al venditore, oppure hai prima cercato su internet? Secondo me hai letto le recensioni, le prove su strada e cercato i prezzi. O sbaglio?
Ecco, siccome sono certo di averti fatto capire quanto sia importante essere presenti su internet anche se la tua attività con internet ha poco a che fare, credo che tu abbia capito l’importanza di avere un sito web.
E, per carità, non cedere alle lusinghe degli agenti di note aziende specializzate in elenchi telefonici: quando trovo un sito davvero brutto e inutile, quasi sempre c’è il loro zampino. Inoltre, il costo che ti viene richiesto per realizzare un sito con loro, è inspiegabilmente elevato.
Errore n. 4: Non fare pubblicità o farla male
C’era un mondo, molto bello e quasi ideale, nel quale chiunque sapesse svolgere bene il suo lavoro non avrebbe mai avuto problemi. Se avevi un ristorante dove si mangiava bene, questo era sempre pieno. Se eri un bravo installatore di sistemi di antifurto, eri pieno di clienti. Se avevi un colorificio, tutti gli abitanti del tuo quartiere, quando dovevano imbiancare a casa, venivano ad acquistare da te il necessario.
Poi quel mondo è finito. E’ arrivata la crisi. Molta gente ha perso il lavoro. Le fabbriche hanno chiuso. E’ arrivata la concorrenza dei lavoratori stranieri. Le tasse, nel frattempo, sono aumentate sempre più, così come i controlli e gli adempimenti burocratici.
Nel mondo post-2008 (anno dell’inizio della grande crisi mondiale), migliaia di piccole attività chiudono ogni giorno. OGNI GIORNO. I clienti sono pochi e, spesso, pretendono la luna. Le banche non concedono più affidamenti. Le spese crescono.
Ma davvero nessuno, oggi, nell’Italia del 2015, riesce ad avere un’attività che viaggia a gonfie vele?
No. Io stesso conosco bar, ristoranti, pub, ditte di impiantistica, parrucchieri, centri estetici, dentisti, studi di professionisti che viaggiano alla grande. Che fanno fatica a stare dietro al loro giro di clienti.
Perché accade ciò? Perché loro sì e gli altri no? Perché loro sono più bravi?
No, non è così quasi mai. Oggi la qualità è imprescindibile. La gente o compra solo da chi è meno caro (e io ti invito a non combattere la battaglia dei prezzi, perché, in genere, se ne esce sconfitti) o da chi lavora mediamente bene.
Un ristorante sempre pieno però non è quasi mai quello in cui si mangia meglio. Certo, si deve mangiare decentemente, altrimenti i clienti non tornano e, in breve tempo, si tirano giù le serrande. Ma non è per la qualità dei prodotti che un’attività va alla grande rispetto a cento altre.
No. Oggi un’attività gira alla grande quando sa farsi conoscere. Quando, nel suo bilancio, la voce: spese per promozione pubblicitaria è una delle più elevate.
Ovviamente, non tutta la pubblicità è funzionale. Oggi, a meno che tu non abbia un supermercato, riempire la buca delle lettere di volantini non serve a nulla. Così come fare pubblicità sul giornale del paese o affiggere manifesti in città. Può funzionare, e in parte funziona, per le grandi catene, per i grandi marchi. Non per le piccole attività come la tua.
Sono pubblicità, quelle di tipo tradizionale, che hanno i seguenti difetti:
- poco efficaci
- molto care
- Non si rivolgono al tuo target ma a tutti
- I loro risultati non sono misurabili
Se fai stampare 10.000 volantini, questi saranno distribuiti a tutti. Ma se tu vendi accessori per le moto, perché devi pagare anche per quei volantini (il 90%) che finiranno nella buca di chi una moto non ce l’ha?
Non sarebbe meglio spendere una cifra molto più contenuta, ma con la certezza che la tua inserzione sarà letta soltanto da chi ha una moto?
La pubblicità su internet è la forma più efficace per la piccola attività perché, al contrario di quella di tipo tradizionale:
- Ha costi decisamente contenuti e flessibili
- Si rivolge solo a persone realmente interessate al tuo prodotto
- I risultati sono misurabili al 100%
La pubblicità su internet, specie se organizzata secondo un piano di marketing preciso, potrà portarti una marea di nuovi potenziali clienti che, se sarai bravo e saprai come fidelizzarli, torneranno da te ogni volta che avranno bisogno dei tuoi prodotti o servizi.
Ricorda: nonostante la crisi, la gente continua a vivere e a spendere. Ristruttura casa. Mangia. Va in vacanza e al ristorante. Compra auto e orologi. Vive, insomma.
Però non va più dal negoziante sotto casa perché così ha sempre fatto. Il consumatore oggi è confuso, disorientato dall’offerta disponibile. E anche dalle disponibilità economiche che sono diminuite rispetto al passato. Quindi, sceglierà chi è più visibile, chi sa coccolarlo o persuaderlo meglio. Chi lo ri-contatterà dopo il primo acquisto facendolo sentire, in qualche modo, speciale.
Errore n° 5: continuare a fare sempre le stesse cose
So che sei scettico. So che tante volte ti hanno ingannato e magari fregato. So che tanti ti propongono la loro ricetta, la loro soluzione e tu hai pure provato, ti sei fatto convincere, ma i risultati sono stati pessimi.
Ma questo non significa che tu debba restare immobile a pensare che siccome nel mondo c’è del marcio, che allora sia meglio non correre nessun rischio e restare come sei.
Ricorda: continuare a fare le cose come le hai fatte sempre, ti porterà gli stessi risultati di sempre!
Pertanto, è giunto il momento di agire.
Senza farti più fregare e senza correre il rischio di spendere migliaia di euro senza ottenere alcun risultato.
Devi metterti subito all’opera, devi evitare di commettere uno o più dei 5 errori che ti ho elencato in questo lungo post.
Già, ma come?
Cosa devi fare per iniziare a smettere di commettere questi errori ed iniziare, invece, a fare avere alla tua attività il successo che merita?
Beh, potrei dirti che bastano l’impegno, la buona volontà, alzarsi prima la mattina e cose del genere ma ti mentirei.
Non basta impegnarsi se non si ha una direzione e se non si hanno gli strumenti giusti.
Le cose da fare sarebbero e sono tante, ma io non credo sia una cosa buona riempirti la testa di strumenti, software, soluzioni varie e complicate.
Credo che a te servano, soprattutto, due cose:
- Un blog.
- Iniziare a promuoverti su Facebook.
Del blog abbiamo già parlato.
Con un blog potrai aggiornare da solo e immediatamente ogni contenuto del sito e, soprattutto, potrai comunicare con i tuoi potenziali clienti in modo del tutto gratuito, spiegando, con vari articoli, il modo in cui lavori e come sei in grado di risolvere i problemi dei tuoi clienti.
Non lo fa nessuno!
Guarda i siti dei tuoi concorrenti: scoprirai che hanno tutti lo stesso sito brutto ed inutile con le solite 4 pagine sfigate (Chi siamo, dove siamo, contattaci, lavori svolti). Se tu realizzerai il tuo blog , ti differenzierai da tutti loro e ne trarrai vantaggi inquantificabili!
Il passo successivo è quello di comunicare con i tuoi potenziali clienti, di promuovere la tua attività.
Come?
Beh, le strade sono molte e una strategia a 360° sarebbe l’ideale. Ma questo è un passo successivo e che, per ora, puoi anche non affrontare.
Il primo passo è quello di usare Facebook per promuovere la tua attività!
E non sto parlando di creare la pagina Facebook della tua attività e di far mettere “mi piace” ad amici e parenti (una cosa che, non so se te l’hanno detta, non serve a un c…o!).
Sto parlando di inserzioni sponsorizzate che ti porteranno nuovi clienti, contatti, telefonate e richieste di preventivi!
Anche in questo caso, non ti serve un’agenzia, non ti serve un consulente e non ti serve essere un genio del computer.
Ti bastano le conoscenze che hai!
Se conosci tutti i passaggi e quei trucchi che ti eviteranno di sprecare inutilmente denaro (come capita a chiunque dica: massì, ora faccio un’inserzione su Facebook, tanto è facile!) allora Facebook è, oggi, il sistema più breve e meno costoso che esiste per trovare su internet nuovi clienti per le piccole attività!
Scopri come puoi fare qui: “Da Bottegaio a Commerciante di Successo“, il mio nuovo libro.
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