Le 3 mosse segrete per bruciare la concorrenza che i tuoi rivali non conoscono

Se oggi la tua attività non sta rendendo come ti aspettavi, o come avvenuto in passato, puoi sicuramente dare la colpa alla crisi, al governo, ai tuoi clienti sempre più “cattivi” e alla concorrenza degli immigrati, però se c’è anche un solo tuo concorrente che, nella tua stessa città, sta invece andando alla grande, allora significa che c’è qualcosa che non funziona nel modo in cui la tua attività è organizzata.

Se c’è un rivale che continua a lavorare, e bene, se la tua pizzeria si riempie solo al sabato sera mentre ce ne sono 3 o 4 sempre piene; se la tua ditta di impiantistica arranca sempre più mentre c’è chi ha in giro magari 10 furgoni con dipendenti che operano a pieno regime; se il tuo B&B ha prenotazioni solo a ferragosto e a pasquetta mentre quello posto ad 1 km è sempre pieno…allora c’è qualcosa che loro fanno e tu no.

Chiariamoci subito: se leggendo questi esempi hai pensato “tutte stronzate, che ne sa questo, i miei concorrenti hanno successo perché sono fortunati, perché sono in piedi da 80 anni, perché sono amici del sindaco o perché sono protette dalla malavita”, allora puoi anche non proseguire oltre.

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Perché molti odiano Grom e cosa dovresti invece imparare dal suo successo

Qualche tempo fa mi trovavo a fare la coda per gustarmi un gelato da Grom a Torino. La coda in realtà non scoraggia chi conosce i tempi della gelateria: la fila è ordinata e diretta verso la cassa, nessuno ti può passare avanti e quando arriva il tuo turno, fai lo scontrino e subito vieni servito.

Una coppia si fermò di fianco a me e alla mia compagna e ci chiese: “ma tutta sta fila… ma il gelato è buono, almeno?“. Li guardo e rispondo: “Se non lo fosse non credo che farei la coda”. Loro però hanno sogghignato con l’aria di chi la sa lunga e sono andati via.

Nei giorni scorsi si è tornato a parlare molto di Grom a causa della diffida che il Codacons ha emesso nei loro confronti, intimandoli di non utilizzare la dicitura “artigianale” nelle proprie comunicazioni e nel proprio brand.

Ho letto la notizia grazie al post su Facebook di un quotidiano locale. Ciò che mi ha sconvolto sono stati i commenti. Grom si ama o si odia, non lascia indifferenti. Ma perché accade ciò, visto che, in definitiva, si tratta solo di una gelateria e ognuno di noi può scegliere di mangiare il gelato di Grom oppure quello di un Pino il gelataio qualunque? E, soprattutto, che cosa ci può insegnare questa vicenda e come possiamo sfruttarla per il nostro business?

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E se ti dicessi che il tuo sito non serve a niente?

Non c’è niente di più brutto che effettuare un investimento per la tua attività per poi accorgerti che non ti è servito a niente. Anzi, che le belle parole dell’agente che ti ha convinto a spendere quasi 2.000 euro (l’anno!) per il sito della tua attività si sono rivelate una bella presa per i fondelli.

Già, perché se non te ne fossi accorto, il tuo sito non serve a niente, e non uso le vere parole che ho in mente solo perché non vorrei urtare la tua sensibilità.

Se, come la maggior parte delle persone che hanno una piccola attività in Italia, ti sei fatto fare il sito da quella famosa azienda che “lusinga” praticamente tutte le attività italiane, allora hai buttato nel cesso qualche centinaia di euro. Anzi, li stai continuando a buttare perché loro, non si sa perché, vogliono essere pagati ogni anno.

Che poi qualcuno dovrebbe spiegarmi perché ti chiedono i soldi ogni anno…

Capisco che realizzare un sito richiede tempo e, quindi, qualcosa dovrai pur spendere per avere anche tua presenza sul web.

Ma il canone annuale, perché?

Gli unici costi che devi sostenere, ogni anno, per il tuo sito sono:

  1. Il costo del dominio
  2. Il costo dell’hosting
  3. Il costo per eventuali aggiornamenti.

Bene, se tu, ad esempio, avessi registrato dominio+hosting su Aruba, questo ogni anno ti costerebbe poco più di 30 euro! Sì, 30 euro!

E se, come per la maggior parte dei casi, non hai effettuato nessuna modifica durante l’anno sul tuo sito, il costo del punto 3) è zero.

Quindi, raccontami la tua esperienza: perché ti chiedono 700, 800 o 1.700 euro l’anno per il tuo sito?

Mentre pensi alla tua esperienza e fatichi a contenere la rabbia, io ne approfitto per spiegarti perché il tuo sito non serve a nulla.

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Sprecare soldi in pubblicità fa schifo. Ecco come avere più clienti senza sprecare denaro inutilmente

Ci sono titolari di piccole imprese che piuttosto che provare a fare qualcosa di nuovo per risollevare le sorti della loro piccola attività, preferiscono soccombere e arrendersi. Chiudere. Stop, fine dei sogni.

Ce ne sono altri che, invece, sono ben consci del fatto che, se stai fermo e non fai niente, è difficile che la tua attività possa continuare a crescere. Se tutto va bene, resterà stabile. Altrimenti…

Sono imprenditori che hanno già provato a fare qualcosa in tal senso.

Sono persone che hanno già fatto distribuire migliaia di volantini in giro per il quartiere, con il risultato che, a parte qualche anziano curioso, nessuno si è fatto vivo.

Sono persone che hanno già affiancato il nome della loro attività alla festa del quartiere, a quella della Pro Loco, alla squadra locale di pallavolo o di calcio a 5, sotto forma di sponsorizzazione dell’evento. E niente, solo soldi spesi inutilmente.

Sono persone che hanno fatto pubblicità sulla radio locale, tipo Radio Monte Urano International, o sul settimanale del paese, tipo il Corriere di Melicuccà. I risultati? Li stai ancora aspettando.

Ma forse questi sono sistemi vecchi, che non funzionano più. Lo hai letto anche su questo blog… il futuro è la rete! Internet! Queste persone delle quali, probabilmente, fai parte anche tu, sanno che devono fare qualcosa per smuovere le acque ma, forse, hanno solo sbagliato il mezzo. I tempi cambiano…

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L’incredibile storia di due gemelli e di come uno si è arricchito e l’altro no

Sono molto attratto dalle storie delle persone di successo. Mi piace leggere le loro storie, nel caso di grandi businessmen, o ascoltarle, nel caso di uomini che, pur non avendo costruito imprese multi-miliardarie, sono però riuscite a realizzare il sogno di un’attività vincente.

Mi piace scoprire cosa hanno fatto per diventare le persone che sono. Cerco di trarre spunto dalle loro storie per impegnarmi sempre di più nei miei progetti e cerco di capire cosa loro hanno fatto che potrei fare anche io.

Non tutti però la pensano come me.

elkanbiriaturMolte persone non vogliono ascoltare la storia di chi ce l’ha fatta. Un po’ per invidia. Un po’ perché sono convinti che quelle storie non abbiano nulla da insegnargli. O, ancora, perché in Italia non è possibile realizzare i propri sogni a meno che non si parta da una posizione di vantaggio.

Diciamo che, nel nostro Paese ma non solo, gli imprenditori di maggior successo sono:

  1. Figli di grandi imprenditori o provenienti da famiglie ricche
  2. Persone che hanno avuto un particolare culo (sì, chiamiamo le cose con il loro nome!)
  3. Persone che hanno studiato, rischiato e realizzato i loro sogni

Se pensi che per farcela occorra soltanto far parte delle prime due categorie, allora non proseguire oltre.

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[VIDEO] Come creare la pagina su Google My Business

Esiste un metodo, gratuito, per promuovere la tua attività. Si tratta di Google My Business (che un tempo si chiamava Google Place) e sicuramente avrai già visto decine di volte delle attività che hanno colto l’opportunità ed appaiono in posizione privilegiata su Google My Business.

Un’attività che ha una pagina su Google My Business sarà presente in posizione privilegiata su Google ogni qual volta un utente cercherà le parole chiave correlate all’attività stessa trovandosi in un raggio di pochi chilometri da essa.

Per visualizzare degli esempi e, soprattutto, per imparare a creare da zero la tua pagina su Google My Business, guarda questo video:

 

 

Ora che hai capito come realizzare la tua pagina su My Business, non perdere ulteriori possibilità, rendi visibile la tua attività su Google, crea delle inserzioni vincenti su Facebook e sfrutta tutte le possibilità che internet di mette a disposizione per trovare nuovi clienti a basso costo!

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I 5 errori che hanno distrutto un’attività… (e come evitarli)

Luigi e Paola, sposati da 10 anni, erano due lavoratori dipendenti: lei commessa in un supermercato con la passione per la cucina, lui impiegato. Rappresentavano la classica famiglia del “Mulino Bianco”, tre figli piccoli, l’abitazione di proprietà, la casetta al mare e la voglia di migliorare costantemente la propria situazione, cercando il business che avrebbe potuto cambiare la loro vita.

Un giorno ebbero l’illuminazione:

  • aprire un’attività in proprio;
  • smettere di essere dipendenti di qualcun’altro, gestendo al meglio il loro tempo;
  • guadagnare più soldi.

Un sogno, che poteva finalmente realizzarsi grazie al TFR del papà appena giunto alla pensione. Passarono mesi a decidere quale attività aprire, non analizzando il mercato, ma solamente provando a trasformare una passione di lei (la cucina) in un lavoro. Decisero di buttarsi aprendo una pasticceria, solo perchè lei era un ottima cuoca.

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Dammi 5 minuti e ti regalerò il consiglio che farà svoltare la tua attività

Ieri parlavo con un amico. Ha 40 anni circa ed è ha una piccola attività. Esattamente come te e come me.
Non è importante quale sia il suo settore, perché la crisi ha colpito tutti i settori in modo indiscriminato.
Ciò che ritengo sia importante è avvenuto nel corso della nostra conversazione.

Gli ho chiesto: come vanno le cose?

Lui ha risposto: come un anno fa. In tv parlano di ripresa, ma la gente continua ad avere pochi soldi da spendere. Non c’è lavoro per i giovani, si fa fatica a pagare il mutuo e c’è, soprattutto, una profonda incertezza per il futuro.
Quando ho iniziato potevano esserci i periodi di difficoltà, ma c’era la fiducia che le cose sarebbero tornare a girare. Oggi no. Oggi non si vede via di uscita. Le fabbriche chiudono e non riaprono. I negozi con le serrande abbassate e con su il cartello “affittasi” ormai superano quelli aperti.

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Come un artigiano ha guadagnato 31.500 euro in un mese

Se sei un piccolo imprenditore, se hai un negozio o una ditta artigiana potrai sicuramente trarre ispirazione da questo video.

Ti raccontiamo la vicenda di un piccolo artigiano nostro cliente che con 3 semplici mosse è riuscito a fatturare ben 31.500 euro in un mese!

Il tutto senza alcuna ricetta miracolosa ma solo utilizzando delle strategie che anche tu puoi far tue ed ottenere risultati simili.

Guarda il video [Per saperne di più…]

Fare pubblicità per la tua attività non serve a niente

Qualche tempo fa un amico o un conoscente ti ha convinto: devi fare pubblicità, è l’unico modo per trovare nuovi clienti!

Ci hai pensato su un po’ e poi ti sei lasciato convincere. Del resto, c’è la crisi, si guadagna poco, la gente ha pochi soldi da spendere.

I nuovi clienti sono un miraggio, quelli vecchi si sono dileguati, magari perché ammaliati dalla concorrenza che pratica prezzi fuori mercato.

E allora ti sei fatto convincere: faccio pubblicità!

cartelloni-pubblicitari-vuotiTi sei ricordato che a due isolati da casa tua c’è una tipografia che fa anche volantini che fa anche loghi che fa anche manifesti che fa anche siti web eccetera eccetera e ti sei recato da loro pieno di speranza.

Ti han fatto un preventivo e ti hanno riempito di parole. Del resto, ti han detto, “la pubblicità è l’anima del commercio”.

1000 euro per 5000 volantini distribuzione compresa; 500 manifesti sui muri della tua città; un nuovo logo e, a questo punto, nuovi bigliettini da visita e carta intestata. In totale, oltre 3000 euro. Tanti. Però ti sei convinto pensando che li avresti recuperati in poche settimane, così come ti hanno detto i sedicenti ragazzotti della tipografia che fa anche volantini e molto altro ancora.

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