La sfida più grande, quando ci si mette in proprio e si inizia a lavorare autonomamente, è quella di diventare in tempi brevi imprenditori dopo aver iniziato da “artigiani” o da “datori di lavoro di se stessi”.
Quando si comincia una nuova attività con grandi capitali, specie se si ha una buona esperienza nel settore in cui si intraprende il proprio business, si può immediatamente attuare un approccio imprenditoriale. Quando, però, tutto questo non c’è e siamo di fronte alla classica PMI nata dal lavoro del singolo, allora tutto cambia.
Perché bisogna imparare a delegare
Uno degli errori più frequenti che si compiono quando si lavora autonomamente è quello di credersi gli unici capaci di svolgere determinati compiti ben precisi. Mi è successo qualcosa di simile quando ho avviato il blog Affari Miei ed ero agli inizi della mia carriera di internet marketer: credevo che solo io ero capace, per esempio, di scrivere gli articoli più significativi perché venivo dal giornalismo e, dunque, lavoravo tantissimo.
Fino a che riuscivo umanamente a sopportare l’incremento progressivo del monte ore lavorative, anche il progetto cresceva velocemente, approfittando, tra l’altro, della leva che il web dà ai progetti impostati in un certo modo.
Alla lunga, però, una volta raggiunto un certo livello, è diventato per me impossibile continuare ad essere coordinatore de progetto e, al tempo stesso, esecutore. Inizialmente mi faceva strano dover investire delle risorse per fare delle cose che so benissimo realizzare pure io ma è stata proprio quella fase che mi ha insegnato l’importanza della delega.
Incaricando altri ho avuto maggior tempo per massimizzare le entrate, per ottimizzare vecchie cose rimaste in sospeso e per dedicare qualche ora all’avviamento di altri progetti che, parallelamente, si sono sviluppati. Ora, in pratica, si può dire che mi limito a coordinare i miei principali asset ed ogni 3-4 mesi, nel momento in cui mi viene una nuova idea, dedico una parte del tempo ad avviarla fino a che non si mostra in grado di camminare da sola.
Io, a dire il vero, sono portato a lavorare tanto e quindi questo non mi pesa. Se, però, non avete la medesima voglia di crescere e preferite godervi la famiglia o gli hobby, la delega può senza dubbio lasciarvi più tempo per voi. Ciò è ancora più importante perché le idee migliori, di norma, vengono quando siete in vacanza o state facendo altro, quindi aumentare le ore di “stacco” dalla vostra attività può solo farvi bene.
Come delegare in maniera efficiente e concreta
Qui viene il bello perché, appunto, fidarsi degli altri è molto difficile. Siccome solo voi conoscete il vostro business, siete sicuramente in grado di distinguere le attività a maggior valore aggiunto, che necessitano della vostra competenza, da quelle con minore valore che, di contro, sono replicabili in scala.
Sia che dobbiate avvalervi di un dipendente già in azienda o da assumere, sia che la vostra delega vada ad un professionista, il trucco è quello di utilizzare il criterio che definirei della compatibilità oggettiva: la persona deve essere compatibile con l’attività che deve svolgere, non con voi o la vostra idea.
L’errore più comune è quello di scartare potenziali collaboratori perché li riteniamo troppo diversi da noi o meno capaci: il fatto, in linea tendenziale, può anche essere vero ma, ai fini della nostra scelta, è veramente poco influente. La persona, infatti, non deve possedere le doti attuali o potenziali per guidare il business al posto nostro ma deve, semplicemente, saper svolgere la mansione che gli assegniamo.
Prendete il classico esempio, ormai comunque in declino e residuale ma comunque efficace, della grande industria: i dirigenti che assumono operai o impiegati che sanno svolgere le attività che necessitano di manodopera, non di certo scelgono futuri dirigenti da formare nell’attesa che possano prendere il loro posto.
Questo perché, tra l’altro, un metalmeccanico può avere delle capacità anni luce superiori rispetto a quelle di un potenziale dirigente nell’ambito della mansione che effettivamente deve ricoprire. Si tratta di un paragone estremo ed altamente teorico ma che, in buona sostanza, può aiutarci a spiegare il concetto in maniera efficace.
Solo delegando si può crescere all’infinito
L’effetto principale della delega che funziona bene è la crescita completamente disconnessa dal monte ore lavorativo: una volta creata un’organizzazione che va in questo senso, infatti, viene meno il rapporto tra tempo e soldi in quanto è la struttura, con la sua capacità di produrre valore, a generare ricchezza e non il tempo investito.
Si tratta di un passaggio funzionale a qualsiasi tipo di attività: commerciale, professionale o persino, con certi accorgimenti, artigianale. Il metodo, infatti, è universalmente valido sempre e necessita, prima di tutto, di notevoli capacità mentali che si acquisiscono con il tempo. Questo breve articolo, nel piccolo, punta a darvi una piccola spinta verso una visione decisamente più ampia!
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